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19 marzo 21

IL PASSAPORTO VACCINALE

La Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 17 marzo, la proposta legislativa di creare un Certificato digitale verde (Digital Green Certificate) — una proposta nota come «passaporto vaccinale»— per facilitare la libera circolazione sicura all’interno della Ue durante la pandemia. 

La definizione, come vedremo, è imprecisa: ma l’idea che ha guidato la Commissione nel dare vita a questa proposta è quella di creare «un certificato per evitare divisioni e blocchi» tra i Paesi membri dell’Unione europea e «facilitare gli spostamenti dei cittadini europei», specie in vista dell’estate 2021. 

La proposta della Commissione — che fornisce un inquadramento a livello comunitario di iniziative prese singolarmente da diversi Paesi nel corso dei mesi — non è ancora operativa, e potrebbe ancora essere modificata: dovrà essere approvata secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l’entrata in vigore in tempi rapidi. Per essere pronta prima dell’estate, ha detto la Commissione, «la proposta deve essere adottata rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio».

Quali condizioni servono per ottenere il «passaporto»?
Il certificato permetterà di viaggiare per turismo a tre condizioni: 
1. che ci sia vaccinati (con uno qualsiasi dei vaccini approvati e utilizzati sul territorio Ue: ma gli Stati membri possono decidere di accettare altri vaccini in aggiunta, per consentire l’accesso a cittadini di Paesi dove sono in uso altri vaccini); 
2. che si sia negativi a un tampone (test NAAT/RT-PCR o test rapido antigenico)
3. che si sia guariti dal Covid (il che è dimostrabile attraverso un test sierologico). 

Quali informazioni ci saranno nel passaporto?
Il certificato includerà un insieme limitato di informazioni come nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni rilevanti su vaccino/test/recupero e un identificatore univoco del certificato. 

Questi dati possono essere controllati solo per confermare e verificare l’autenticità e la validità dei certificati.

Dove sarà valido?
Il documento sarà valido in tutti gli Stati membri e aperto a Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. 

Da quando sarà distribuito?
Il documento, che dovrebbe essere disponibile da giugno, sarà disponibile sia in versione cartacea sia digitale, e sarà legalmente vincolante per gli Stati membri.

Il certificato sarà gratuito e sarà disponibile nella lingua o nelle lingue ufficiali dello Stato membro di rilascio e in inglese. 

Tutte le persone, vaccinate e non vaccinate, dovrebbero beneficiare di un certificato verde digitale quando viaggiano nella Ue. 

Chi potrà avere il passaporto?
Il documento dovrebbe essere rilasciato ai cittadini Ue e ai loro familiari, indipendentemente dalla loro nazionalità, ai cittadini di Paesi terzi che risiedono nella Ue e ai visitatori che hanno il diritto di recarsi in altri Stati membri. 

Come sarà garantita l’autenticità?
La sicurezza e l’autenticità del certificato saranno garantite da un Qr Code, che conterrà le informazioni chiave necessarie e una firma digitale per assicurarsi che il certificato sia autentico. 

La Commissione ha assicurato ai singoli Paesi che istituirà uno sportello per garantire che tutti i certificati possano essere verificati in tutta l’Ue e che è pronta a sostenerli nell’attuazione tecnica dei certificati. 

Cosa cambierà per chi ha il passaporto?
Agli Stati rimane la responsabilità di decidere quali restrizioni alleviare ai viaggiatori, ma dovranno essere uguali per tutti i possessori del certificato verde. 

Uno Stato membro potrà continuare a imporre la quarantena o test ai titolari di un certificato verde digitale, ma dovrà notificarlo alla Commissione e a tutti gli altri Stati membri e dovrà giustificare la decisione.

Come saranno tutelati i dati personali?
La Commissione ha anche garantito «il pieno rispetto della protezione dei dati personali». In particolare, nel suo comunicato, ha assicurato che «nessun dato personale dei titolari dei certificati passa attraverso» il sistema di verifica «né è conservato dallo Stato membro che effettua la verifica». Il sistema dei certificati verdi digitali — spiega la Commissione nelle sue FAQ — «non richiederà la creazione e la manutenzione di una banca dati a livello dell’Ue».

La Commissione ha garantito anche che questa strategia consentirà di integrare anche certificati compatibili rilasciati in Paesi terzi.

La misura sarà definitiva?
No: la misura, ha spiegato la Commissione, sarà temporanea, e verrà sospesa una volta che l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarerà la fine dell’emergenza sanitaria internazionale.

Scritto da: Passeggero al sicuro
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